Viaggi della speranza in Molise, la testimonianza amara di chi torna da Roma
É di questi giorni la denuncia dei lavoratori di Atm che attendono il pagamento ormai di 4 mensilità. Andremo avanti con questa lotta insieme a loro anche perché il sistema trasporti in Molise fa acqua da tutte le parti.
Non solo nel pagamento dei dipendenti ma anche nei servizi ormai sempre più scadenti. Che fanno il paio con quelli della sanità ma che spesso vengono dimenticati perché non toccano gli interessi dei potenti ma anche perché il diritto ad avere servizi di collegamento efficienti non è percepito come quello alla salute.
Nella giornata di oggi a denunciare un disservizio è una utente anonima sulla ormai famosa pagina Facebook “Il Binario 20 bis”. Ed è una testimonianza dura quanto realistica di un Molise che esiste così e diventa sempre più inospitale per chi resta.
“Ciao- si legge nel post- Vi seguo da qualche anno e vorrei raccontare (in anonimo) la mia avventura in questi giorni di festa. Premetto che mi ritengo fortunata rispetto a tutte le vicende che descrivete, ma credo che sia comunque una situazione disastrosa. Ho voluto passare qualche giorno in un piccolo paese in provincia di Campobasso (di cui non faccio il nome) dove ricarico le batterie. Da Roma, ho scelto di non affrontare il viaggio in automobile. Quindi ho preso il treno da Termini, che sarebbe dovuto arrivare a Roccaravindola (così indicava il biglietto) ma qualche minuto prima della partenza è stato limitato a Venafro. Per fortuna l’addetta di Trenitalia della stazione a cui mi sono rivolta è stata molto efficiente e mi ha rassicurato che avrei trovato un autobus sostitutivo a Venafro, come in effetti è successo, che mi ha portato a Campobasso. Ma purtroppo tra Trenitalia e i gestori delle linee di pullman non c’è dialogo e quindi ho dovuto attendere più di due ore al terminal per poi salire sull’autobus per il paese (ce ne sono 3 al giorno e basta.).Ma qualche kilometro prima l’autobus si è fermato e ho dovuto cambiare pullman per arrivare fino a dentro il paese. Stessa cosa oggi per tornare, con la differenza che il pullman tra Campobasso e Venafro ha fatto tutte le fermate mentre all’andata, perfortuna, ho potuto scegliere di salire su quello diretto. Altro piccolo problema: per chi non conosce Campobasso sarebbe utile una indicazione per il terminal dalla stazione e anche che fosse indicato come si può fruire del passaggio pedonale sopraelevato. Con l’aiuto di Google io ci sono arrivata a piedi camminando sul bordo di una strada a percorrenza veloce senza marciapiedi. Amo il Molise ma non è tollerabile che ci vogliano 6 ore e che non vi sia neanche il coordinamento tra orario dei treni (oggi autobus sostitutivi) e quello dei pullman per i piccoli paesi. Forse è meglio viaggiando per Termoli, ma con I treni Freccia un biglietto costa tantissimo e comunque si deve cambiare a Foggia e poi prendere sempre un pullman per i piccoli paesi. Ah, non ci dimentichiamo che i pullman privati non viaggiano nei giorni festivi e la domenica, e quindi limitano di molto la possibilità di raggiungere il Molise e di tornare indietro. Grazie per il lavoro che fate! Anche se sono di Roma ho il Molise nel cuore, ci vado da sempre ogni volta che posso e mi rattrista tutta la situazione”.