Fermate Sati, i sindacati: gli autisti vogliono solo far rispettare la legge


Le segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Cisal trasporti sono costrette, nuovamente, ad intervenire nella querelle che, ormai, impazza ovunque, anche per le strumentali posizioni di parte. É quella delle fermate pericolose che gli autisti si rifiutano di fare per preservare la sicurezza di sé stessi e dei passeggeri che trasportano quotidianamente.
“Uno degli argomenti che viene tirato in ballo – dichiarano- è che le fermate sono “storiche”, attribuendo all’aggettivo una funzione taumaturgica. Ci sembra talmente priva di significato tale affermazione che non occorrerebbe nemmeno un nostro intervento, ci basta affermare che le fermate “vecchie” non possono, solo per tale motivo, essere regolari ed esentare dai rischi gli autisti.
Che siano semplicemente “autorizzate” dalla Regione nei “Pea” è irrilevante, in quanto l’art.5, del DPR 753/80, prevede che l’autorizzazione sia ” subordinata al favorevole esito di verifiche e prove funzionali, rivolte ad accertare che sussistano le necessarie condizioni perché il servizio possa svolgersi con sicurezza e regolarità”.
Sull’assunzione, da parte della SATI, di farsi carico di pagare le multe e conservare il posto di lavoro, in caso di perdita di punti della patente, fino al riacquisto degli stessi, è un impegno che potrebbe rilevarsi anche non valido. Invece le richiesta dei sindacati di assumersi, permanendo il rischio penale in capo all’autista, quello economico per le spese legali e per i risarcimenti danni, conseguenti ad un eventuale incidente, la SATI ha opposto un netto rifiuto. Pertanto non capiamo quale impegno avremmo sottoscritto a garanzia dei lavoratori, come cita il delegato della regione Molise, Roberto Di Pardo. Tra l’altro, il verbale sottoscritto è un verbale d’incontro e non di accordo ed un impegno nel senso inteso dal Delegato ai Trasporti regionale sarebbe nullo, considerata la responsabilità personale degli autisti. Sui dubbi della buona fede dei sindacati oltre che sarebbe meglio farseli venire sulle aziende, ci preme ricordare che il presidio del 2/12, preventivato in precedenza, è stato indetto per tutte le problematiche del settore, abbiamo tutte le ricevute della Regione delle lettere inviate. Sarebbe utile, prima di fare qualche dichiarazione, rileggersi le note sindacali, anche perché il caos non l’hanno creato oggi gli autisti, perché è oltre un decennio che poniamo tale questione, la confusione potrebbe crearsi quando non si riuscirà più a governare il settore, afflitto da tanti anni di incapacità di governo del comparto trasporti. Sull’intervento dell’amministratore ATM, Larivera, che lancia, irresponsabilmente, accuse di arbitrio, irresponsabilità e ricattatorie, è proprio il caso di affermare ” da che pulpito arriva la predica”, perché è la stessa persona che aveva diramato l’O.d.S. di soppressione delle fermate irregolari a partire dal giorno 08/09/14, che ha dovuto ritirare una sanzione disciplinare comminata ad un proprio dipendente proprio perché non si era fermato ad una fermata non autorizzata, che, sistematicamente e da sempre, non onora i suoi debiti con i dipendenti, non curandosi delle loro difficoltà, che non versa i contributi ai fondi previdenziali ed ai fondi sanitari. Infine, teniamo a precisare che gli autisti non fanno una “protesta”, vogliono solo attenersi a delle banali regole di sicurezza, a salvaguardia del proprio lavoro e della propria famiglia. Eppure, per fare questo sono costretti a subire minacce da ogni parte. Tale stato di cose è irreale, un cittadino proveniente da altre realtà non potrebbe che meravigliarsi di una situazione che, in Regione, è invece reputata anomala solo perché alcuni vogliono far rispettare la legge”.