Fa tappa a Roma il viaggio nella mente visionaria di Edvard Munch


di Eleonora Palmese
Nel Palazzo Bonaparte di Roma, affacciato su Piazza Venezia e a pochi passi dall’altare della patria, ha trovato dimora una delle mostre più attese del panorama culturale italiano. Si tratta della mostra Munch: Il grido interiore dedicata al rinomato artista norvegese Edvard Munch. L’artista, di impronta fortemente bohémien e appassionato studioso delle opere di grandi impressionisti quali Vincent Van Gogh e Henri de Toulouse-Lautrec, è rinomato in tutto il mondo per il suo famoso quadro denominato L’Urlo.

L’esposizione romana permette il prosieguo del viaggio di oltre cento capolavori dell’artista, la cui visione ha già riscosso un enorme successo nella precedente tappa milanese. La mostra, portata in Italia per celebrare gli ottant’anni dalla morte dell’artista, è stata organizzata e promossa da Arthemisia, un gruppo di appassionati di arte che da anni si occupa della promozione di mostre temporanee in tutta la penisola italiana.Le opere, in prestito direttamente dal Munch Museum di Oslo, attraversano gran parte della carriera artistica di Edvard Munch e si fanno testimoni del grande dolore che l’ha attraversata. Tra i dipinti esposti si ritrovano La morte di Marat, la Danza sulla spiaggia, e un’immancabile versione litografica del sopracitato L’Urlo ormai diventato un’icona nel panorama artistico ma anche nella cultura popolare attraverso le sue numerose rivisitazioni. La mostra è stata curata da una delle più grandi studiose al mondo di Munch, Patricia G. Berman, e ha visto il patrocinio, tra gli altri, del Ministero della Cultura, della Regione Lazio e del Comune di Roma.L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni fino al 2 giugno 2025 con la possibilità di prenotare online biglietti per la visita a data fissa o libera.