Elezioni regionali, giovedì santo di passione per la scelta dei candidati presidenti


Quella di oggi è una data importantissima per continuare a proseguire nelle trattative per i candidati a presidente della Regione per le elezioni del 25 e 26 giugno.
Sul fronte centrodestra si registra lo stop pre pasquale. Un confronto si sarebbe dovuto verificare a Isernia, ma tutto è saltato a causa di impegni romani del coordinatore di Forza Italia, il senatore Claudio Lotito. Del resto era prevedibile qualche sorta di rinvio obbligato quando un partito di centrodestra, la coalizione che dovrebbe vincere le elezioni ( quello è l’obiettivo di risultato) sceglie un coordinatore che nulla ha a che fare con la nostra terra, se non quello di aver utilizzato un seggio sicuro per le elezioni al Senato del settembre scorso.
Nomi civici in questa coalizione? Anche no secondo il coordinatore di Fratelli d’ Italia Filoteo Di Sandro che insiste per una figura politica.
E da questo tipo di figura riparte anche il centrosinistra che si ripresenta oggi al tavolo di confronto ristretto che prevede la partecipazione di Pd, Movimento Cinque Stelle, partiti minori rappresentati da Verdi e Socialisti e le due civiche a corredo.
Con il loro voto ponderato sono chiamati a scegliere una rosa di sei nomi: tre del Pd e tre del Movimento Cinque Stelle.
E sarà proprio il nome che uscirà a definire il perimetro delle alleanze. Se fosse uno della società civile potrebbe aprire scenari con una parte della sinistra pronta a salire sul carro del tanto meglio tanto peggio.
Se fosse un nome di politico navigato del Pd non si esclude un accordo in extremis con il Terzo Polo di Renzi e Calenda. Le alleanze sembrerebbero più chiare a centrodestra almeno al momento.
Terzo, quarto o anche quinto candidato da presentare al di fuori dei due poli principali? Benissimo ma il tempo stringe. Entro il 27 maggio bisogna presentare le liste. E chi non ha rappresentanza in parlamento o in consiglio regionale dovrebbe chiudere la partita almeno entro metà aprile per avere tempo di procedere alla raccolta di firme. Ne occorrono almeno 600 per ogni lista. Facile? Lo vedremo nel corso di questa primavera elettorale. Intanto sembra che l’uovo di Pasqua non faccia uscire alcuna sorpresa.