8 marzo, Elvira Barone ( Gruppo misto Isernia): non è una festa, troppe vittime di femminicidio


L’8 marzo non è un giorno di festa per noi donne, serve a ricordare a tutti quanto ancora occorre fare affinché si giunga ad avere pari opportunità rispetto agli uomini. In Italia la disoccupazione femminile detiene ancora percentuali tra le più alte di Europa non permettendo, quindi, una decisa autodeterminazione del ruolo della donna all’interno della società. Troppo spesso le donne, non economicamente autosufficienti, sono oggetto di maltrattamenti, violenze e di femminicidio. Con grande soddisfazione, oggi voglio ricordare la mozione sul Reddito di libertà per le donne vittime di violenza, portata dalla sottoscritta in Consiglio comunale nel 2021 e votata all’unanimità. Il Reddito di libertà è riconosciuto alle donne vittime di violenza che si trovino in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali. Si tratta di un intervento di particolare importanza, volto a sostenere l’emancipazione economica delle donne che si trovano in situazioni di violenza e che intendono fuoriuscirne. Il 4 marzo scorso il Governo ha emesso un decreto con il quale la somma stanziata è stata elevata da 400 a 500 euro pro capite mensili. Con grande piacere, inoltre, ho accolto la notizia che è arrivata ieri dal Consiglio dei Ministri sul via libera al disegno di legge per l’introduzione del delitto di femminicidio punito con l’ergastolo e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime. L’8 marzo non è una festa ma una speranza!